arrow-right-with-head-boldarrow-right-with-headarrow-rightarrow-upcalendar-with-clockcalendarclose-icondiscussionfacebookgrowthhuman-and-bulbhuman-bran1human-bran2human-bran3instagramlinked-inlogo-g10logo-g8logo-whitemagnifymail-g10mail-g8mailmedic-italiameetingmenu-iconneuromarketing-outlinenext-iconphonepinprevious-iconpsicologia-clinica-outlinepsicologia-del-lavoro-outlinepsicologia-dello-sviluppo-outlinequoteuser-check

Masochismo Sessuale

Liberati dai pregiudizi, supera i tuoi limiti e scegli di migliorare la tua vita!

index-hero

Analisi del profilo masochista

di Roberta Rizza

Di Roberta Rizza

Date: 31/07/2021

Tempo di Lettura: 8 Min

In questo articolo verrà approfondito un caso di masochismo sessuale che si caratterizza per fantasie, impulsi e comportamenti finalizzati alla ricerca di dolore. Si può parlare di parafilia quando la ricerca del dolore è l’unica forma di sessualità che permetta al soggetto il raggiungimento dell’orgasmo. Inoltre può essere diagnosticato un disturbo solo se tali desideri e comportamenti sessuali causano un disagio clinicamente significativo o una compromissione in ambito sociale, lavorativo o in altri ambiti importanti della vita del soggetto.
Il masochismo, come riconoscerlo

Un caso di masochismo sessuale

G. è un uomo di 25 anni, italiano, non sposato, senza figli. L’uomo ha un aspetto gradevole, sbarbato, portamento sicuro, alto e un fisico curato. Lavora come Social Media Manager. Il suo linguaggio è molto educato e compiacente. Ha un atteggiamento servile, gentile e disponibile. Dai suoi racconti emerge una tendenza a farsi carico degli impegni altrui per raggiungere un grado di accettazione all’interno delle relazioni sociali. G. riferisce il bisogno di essere dominato, bisogno comparso fin dalle primissime esperienze sessuali che risalgono a circa 10 anni prima.

Dichiara di non avere alcun fine di tipo sessuale. Lui prova eccitazione solo quando la donna, solitamente molto più grande, si rivolge a lui come padrona, trattandolo da suo schiavo. Racconta che la loro attività sessuale è incentrata prevalentemente sui suoi desideri di umiliazione. In questi casi l’uomo sperimenta un senso di sottomissione e percepisce sessualmente eccitante la brutalità con la quale viene “punito” dal partner, riversando nell’attività erotico-sessuale gli stessi vissuti. Le punizioni si riferiscono a percosse fisiche come calci o pugni. L’attività sessuale in senso stretto, si consuma solo nel momento in cui la “padrona” lo costringe a farlo. Ammette di aver vissuto un paio di episodi di asfissiofilia, pratica attraverso il quale il soggetto raggiunge l’eccitazione sessuale mediante la limitazione della respirazione. G. si descrive come una persona “strana”, nel suo mondo. Racconta di quanto sia per lui difficili instaurare relazioni positive perché reputa buona parte delle persone che incontra degli stupidi, quindi non ascolta la loro opinione.

G. manifesta una difficoltà nell’instaurare relazioni sociali nella vita reale. È solito approcciare tramite app ma tende a sottrarsi nel momento in cui si palesa la possibilità di incontrare la persona conosciuta online, interrompendo qualsiasi possibilità di contatto futuro (ghosting). In base all’anamnesi dell’uomo, è possibile ipotizzare un disturbo da masochismo sessuale.

Cos’è il masochismo sessuale?

Il masochismo sessuale implica atti in cui l’eccitazione sessuale deriva dall’essere umiliato, percosso, legato o altrimenti abusato. Fantasie e comportamento sessuale di tipo masochistico tra gli adulti sono molto frequenti. Per la maggior parte di coloro che lo praticano, le umiliazioni e le percosse sono semplicemente agite. I partner sono assolutamente consapevoli che si tratti di un gioco di ruolo, evitando di produrre nell’altro uno stato di dolore reale come lesioni o umiliazioni. Tuttavia questo può diventare un disturbo qualora causi sofferenza o interferisca sostanzialmente con le attività quotidiane e sociali del soggetto in questione. Si può diagnosticare una parafilia nel momento in cui le attività messe in atto causino un grave quantitativo di angoscia indipendentemente dall’eventuale paura di giudizio sociale. Inoltre si può parlare di disturbo quando tali attività mettono in pericolo la propria vita o quella altrui. O ancora quando nella pratica vengono coinvolte persone non in grado di fornire un valido consenso come ad esempio i minori o persone non in grado di intendere e volere.

Il disturbo da masochismo sessuale nel DSM-5

Il DSM-5, manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, include tale disturbo all’interno dei disturbi parafilici. I criteri diagnostici per il disturbo da masochismo sessuale sono da applicare agli individui che ammettono spontaneamente di avere tali interessi parafilici da almeno 6 mesi. Tali individui riconoscono apertamente un’intensa eccitazione sessuale che deriva dall’atto di essere umiliati, percossi, legati o fatti soffrire in altro modo, come manifestato da fantasie, desideri o comportamenti. Se queste fantasie, desideri o comportamenti sessuali compromettono il funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti, può essere diagnosticato un disturbo da masochismo sessuale. Al contrario, se la persona dichiara che tali comportamenti non ostacolino il perseguimento di obiettivi personali, si può affermare che essi hanno interessi sessuali masochistici, ma non dovrebbe essere loro diagnosticato un disturbo da masochismo sessuale. Spesso il disturbo da masochismo sessuale si associa ad altre condizioni da considerare prima di diagnosticarlo come disturbo come il feticismo di travestimento, il disturbo da sadismo sessuale, l' ipersessualità , il disturbo da uso di alcol e sostanze.

Il profilo del masochista sessuale

Come detto in precedenza, alla persona masochista è stato negato il diritto di esprimersi, di essere autonomo e indipendente. Il prezzo da pagare per essere accettato è stato smettere di esprimersi, assumendo un atteggiamento remissivo e compiacente.

Per tale ragione si presenta come una persona gentile, buona e molto disponibile nei confronti altrui. Tende ad aiutare tutti sovraccaricandosi di impegni pur di essere accettato. Al suo interno però si celano sentimenti di rabbia e ostilità. La profonda rabbia trattenuta, contiene a sua volta un dolore e un senso di solitudine molto profondo, che sottostanno al suo agire e alla sua disponibilità al farsi carico delle pressioni dall’esterno come strada per arrivare ad essere amato. Il suo linguaggio è sempre molto educato e servile, molto spesso con l’obiettivo di manipolare indirettamente il proprio interlocutore.

A causa della repressione del proprio bisogno di libertà subita nell’infanzia che ha causato anche un senso di inferiorità, da adulto coltiva l’idea di essere superiore agli altri. Sviluppa così sentimenti di disprezzo e di astio nei confronti degli altri soprattutto chi nella realtà occupa una posizione di potere.

Non sa come fare per conquistarsi la libertà; prova un forte risentimento per il fatto di essere condizionato e accusa gli altri della propria mancanza di autonomia, ma rimane nella dipendenza senza sapere come uscirne. Così di fatto nelle relazioni tende a mettersi al servizio dell’altro.

Inoltre tende a non mostrarsi e a trattenere quanto più possibile in quanto non ha mai ricevuto il permesso di potersi esprimere liberamente. A causa di ciò ha molta energia trattenuta tutta dentro, permettendogli di resistere molto alle pressioni provenienti dall’esterno.

Per quanto riguarda la sessualità, la persona con la seguente struttura tende ad avere dei blocchi che spesso producono un vissuto di infelicità sessuale. La sua organizzazione corporea abbiamo visto che tende a concentrarsi con blocchi a livello pelvico e a livello anale, escludendo così energeticamente i genitali dalla possibilità di scarica. L’energia sessuale rimane trattenuta dentro, potendo portare a un senso di fastidiosa pressione e contrazione, che si associa psicologicamente ed emotivamente con vergogna e senso di colpa.

Il fatto o la fantasia di essere percosso, che caratterizzano questo tipo di struttura, hanno il compito di allentare la tensione. La fantasia tende a ripetere la situazione infantile che originariamente ha prodotto la paura e la tensione; subendo la violenza ribalta lo scenario che provoca il senso di colpa, slittando sull’altro che punisce la responsabilità. Il desiderio di essere puniti ha dunque il significato centrale di raggiungere la distensione per mezzo di una deviazione, incolpare la persona punitrice per alleggerire la propria coscienza.

Possibili spiegazioni sullo sviluppo del disturbo

Il termine masochismo fu usato per la prima volta da Freud nei “Tre saggi sulla teoria sessuale” per indicare alcune deviazioni sessuali in cui il soggetto non solo accetta, ma ricerca la sofferenza fisica e psicologica come mezzo per ottenere il piacere. L’autore definisce le perversioni come attività sessuali che in senso anatomico vanno oltre le zone del corpo deputate all’unione sessuale, oppure che si limitano alle attività preliminari.

La persona con tendenze masochistiche sessuali vive un forte vissuto di sofferenza. Tende ad esprimere un senso di tranquillità e disponibilità, ma dentro di sé trattiene una fortissima rabbia.

Il carattere masochista si forma nella primissima infanzia all’interno di un contesto familiare particolarmente rigido e punitivo, volto all’eccessiva colpevolizzazione. Al suo interno qualsiasi tentativo di affermazione della propria libertà viene limitato da rimproveri e punizioni. Questo stile educativo crea nel soggetto che lo subisce uno sviluppo di meccanismi di blocco dell’espressione della rabbia automatici e inconsci molto potenti. Il risultato è che esso tende spesso a negare la propria rabbia, arrivando frequentemente ad esserne inconsapevole.

Non è da escludere, inoltre, che i masochisti che necessitano di dolore e umiliazione per raggiungere il piacere sessuale, stiano in realtà ripetendo delle esperienze infantili di abuso, per cui l’unica forma di relazione nella vita adulta è caratterizzata da mortificazione e dolore.

Il disturbo da masochismo sessuale è curabile?

La terapia per le parafilie risulta molto difficile a causa della profonda e complessa struttura che la determina. Il mancato soddisfacimento del desiderio intenso e inesaudibile d’amore che porta il masochista a rimanere incastrato in complesse dinamiche intra e interpsichiche, è la medesima motivazione per cui il masochista non riesce a rendersi consapevole del fatto che è egli stesso detentore di un problema che provoca in lui una profonda sofferenza.

La cura del disturbo masochistico trova nella psicoterapia psicoanalitica o nelle diverse psicoterapie ad orientamento introspettivo, il trattamento elettivo in quanto permette di apprendere consapevolmente e di analizzare le difficoltà emotive che stanno alla base delle problematiche che causano la sofferenza.

Qualora la persona che soffre di masochismo sessuale viva all’interno di una relazione sentimentale stabile, può essere consigliata anche una terapia di coppia e un percorso di sessuologia, al fine di modificare le dinamiche sottostanti al desiderio di sottomissione e punizione.

Dott.ssa Roberta Rizza, psicologa


Bibiliografia

contact-image